Non ho ancora capito cosa vuol dire per i Cinesi "hot money", ho sentito parecchie volte questa parola mentre mi spiegavano i nuovi controlli valutari imposti dalla SAFE, controlli al limite della paranoia!
Dal 14 luglio in via sperimentale e dal 4 agosto in via definitiva, verranno ripristinati i conti bancari (controllati) di transito (holding bank accounts), sui quali transiteranno le partite in valuta straniera da e verso la Cina.
Ad ogni azienda sono assegnati dei "plafond" per importare o esportare valuta, questi plafond sono determinati utilizzando i dati doganali,
in parole povere:
- si pu?? importare valuta (ricevere pagamenti dall'estero) limitatamente al valore delle merci gi?? esportate, l'eccedenza viene bloccata nel conto transitorio fino a che non viene esportata nuova merce.
- si pu?? esportare valuta (effettuare pagamenti verso l'estero) limitatamente al valore delle merci gi?? importate.
- si possono ricevere pagamenti in acconto entro un limite che parrebbe essere il 5% dell'export gi?? prodotto negli ultimi 12 mesi, anche in questo caso l'eventuale eccedenza viene sequestrata.
Insomma, con questa paranoia del "hot money", la filiale cinese deve necessariamente essere ben capitalizzata (le start-up solitamente ci mettono un po' prima di esportare), quasi costretta a produrre utile tassabile in Cina e deve pianificare i flussi di cassa in maniera pi?? che precisa (anche perch?? se il pagamento tarda pi?? di 90 giorni ad arrivare in Cina si perde il diritto al rimborso dell'IVA).
Ufficialmente a "scaldare i soldi" sarebbero dei mascalzoni di Taiwan che producono false fatture cinesi per importare dollari statunitensi e speculare sul cambio USD/RMB, ufficiosamente (e non penso di sbagliarmi) il governo Cinese teme manovre sulla moneta del popolo (Renminbi vuol dire questo) che dovrebbe rivalutarsi in ogni caso e quindi ridimensionare la convenienza dell'export di oltre muraglia.
Davvero interessante. Btw, mi fa piacere che tu abbia aperto un blog
Grazie Daniele!