Il ministero cinese dell'industria e dell'information technology ha sospeso a tempo indeterminato la legge con cui si imponeva l'installazione del famigerato "Green Dam" (ufficialemente un filtro software contro pornografia e violenza) in ogni personal computer venduto in Cina dal primo luglio.
Ne da notizia l'agenzia di stampa Xinhua, senza scendere nei particolari, come invece fanno il Washington Post e l'ottimo China Law Blog, che convengono sul fatto che l'opinione negativa dei cittadini digitali d'oltre muraglia sia stata ascoltata ai piani alti del partito unico.