Degustando Altemura (finalmente)

Finalmente riesco a degustare Altemura di Altemura 2006, primitivo di Manduria DOC e a condividere le mie considerazioni.

Stappo la bottiglia e noto subito la scarsa tenuta del tappo,  perfino la capsula è bagnata, i volti dei commensali si fanno cupi, annusiamo il tappo e versiamo poco vino nel bicchiere, respiro di sollievo, nessuna puzza strana, si può bere.

Comincio a versare un liquido di colore rosso rubino decisamente fitto, gli archetti che rimangono nel bicchiere sono spessi e testimoniano un buon corredo alcolico (14 gradi).

I profumi che ci arrivano al naso non sono molti ma di discreta intensità, riconosciamo aromi fruttati, in particolare ciliege e prugne molto mature.

Lo beviamo e in bocca spicca la nota surmatura (la scheda conferma una vendemmia tardiva) e una gran rotondità, il tannino è vellutato e asciugante.

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Lo abbiamo abbinato con una bella costata di manzo alla griglia, l’accostamento è armonico, il tannino ben si sposa con la succulenza della carne e la rotondità del vino ben contrasta la tendenza amarognola conferita dalla brace.

Abbiamo parlato parecchio di questo Primitivo ma, volendo sintetizzare:

  • l’alcol, problema frequente nei vini del sud, è stato ben gestito.
  • la nota “dolce” e la rotondità in bocca, seppur piacevoli limitano la beva e gli abbinamenti.
  • la carenza di profumi penalizza la valutazione complessiva del vino.
  • sarebbe interessante sapere se questa bottiglia costa, in enoteca, più o meno di 15 euro.

Mi scuso con Francesco per il ritardo con cui scrivo le mie note sulla bottiglia che ho ricevuto ben 4 mesi fa, grazie ancora e (spero) alla prossima.

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