Studi del terrore

A mio modo di vedere, gli studi di settore rappresentano una delle “creature” pi?? mostruose create dall’amministrazione pubblica.
L’inversione dell’onere di provare che non c’?? stata evasione, posta in capo al contribuente, non ?? terribile di per se (anche se rimane esecrabile) ma rappresenta solo uno tra i mille e pi?? bizantinismi prodotti dal nostro stato.
Del resto le aziende italiane gi?? devono assolvere a molte funzioni che lo stato non ?? in grado di svolgere nonostate il notevole ammontare di risorse a sua disposizione, un onere in pi?? non ?? gran cosa (anche se costa all’azienda e di riflesso a tutto il paese).

Tuttavia, richiedere ed utilizzare dati chiaramente fuorvianti ?? sciocco e pericoloso.

Ad esempio, il quadro E del modello UD32U relativo alle imprese meccaniche, chiede di elencare il numero di macchinari presenti in azienda nel 2009, viene richiesto esclusivamente il numero di beni strumentali divisi per tipologia, credo non serva un enorme sforzo per ipotizzare che al numero di macchine venga associata la capacit?? produttiva. In parole povere se ci sono macchine capaci di produrre beni per un valore presunto di 100 ma l’azienda in questione fattura solo 50, si ipotizza che la differenza possa essere stata venduta senza i dovuti documenti (cio?? in nero).

E se invece i macchinari fossero rimasti spenti ed inutilizzati a causa della crisi?

Non si poteva modificare il quadro E (1) aggiungendo la colonna “di cui in uso” (2)?

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