E’ molto articolata la lettera del Dott. Vincenzo Busa, Direttore centrale Affari legali e Contenzioso dell’Agenzia delle Entrate, in merito alla sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittimi gli incarichi dirigenziali ottenuti senza concorso pubblico, sicuramente ineccepibile sotto il profilo giuridico.
Rimangono però i due paragrafi conclusivi che, per quanto mi riguarda, sono raggelanti:
Il clamore mediatico destato dalla sentenza n. 37/2015, a volte alimentato da affermazioni non ponderate ed iniziative non sempre responsabili, potrebbe indurre alcuni contribuenti ad adire la via giudiziaria, con conseguente dispendio di tempo e risorse da destinare a miglior causa.
Il clamore mediatico, visto il contenuto della sentenza, è più che giustificato e la scelta di ricorrere contro atti firmati da persone senza titoli è una libera scelta del contribuente, che liberamente sceglie come impiegare tempo e risorse.
L’Amministrazione è obiettivamente preoccupata all’idea di gestire un contenzioso inutile senza riflessi positivi sul rapporto con i contribuenti, ma l’esito scontato del giudizio e le conseguenze della soccombenza, in termini di condanna alle spese di lite, non andrebbero sottovalutati dai ricorrenti.
La “preoccupazione” che sembra un “avvertimento”…